Il “turismo sullo schermo”, nuove prospettive e scenari di viaggio

19/10/2021

Uno studio in collaborazione tra UNWTO e Netflix mostra come il settore audio-visivo on demand sia uno strumento di promozione turistica e di integrazione tra culture e comunità

L’Organizzazione Mondiale del Turismo delle Nazioni Unite (UNWTO), in collaborazione con Netflix (la nota piattaforma digitale di servizio audiovisivo in abbonamento), ha pubblicato il documento (qui in allegato) “Cultural Affinity and Screen Tourism – The Case of Internet Entertainment Services” (“Affinità culturali e turismo sullo schermo – Casi di servizi di intrattenimento sul web”), risultato di un anno di lavoro, con il contributo di ricercatori italiani: Giulia Angelini, Luciano Di Loreto, Cecilia Giunta, Duccio Petreni, Rachele Povelato.

Lo studio ha l’introduzione e la prefazione del Segretario Generale di UNWTO, Zurab Pololikashvili, e del Vice Presidente per le Politiche Pubbliche di Netflix, Dean Garfield.

Nel sommario si dichiara che il report – chiamato anche “libro bianco” – esplora come il “turismo sullo schermo” possa contribuire a «costruire ponti tra le comunità attraverso la cultura, promuovendo il turismo», facendo crescere nel pubblico “affezione” e “attrazione” verso località rese protagoniste sullo schermo. Lo studio analizza le opportunità economiche, sociali e culturali del “turismo audio-visivo” per offrire uno strumento utile ai decisori politici.

Si legge nella postfazione a cura del Segretario Generale Pololikashvili, che, «anno dopo anno, cresce nelle destinazioni turistiche il numero dei visitatori la cui motivazione è fare una esperienza di viaggio nelle località che hanno ospitato le riprese di serie televisive famose e di film. E non vi è dubbio che questa tendenza, che ha avuto un blocco significativo durante l’emergenza da COVID-19, avrà una ripresa in concomitanza con la riduzione delle limitazioni negli spostamenti. Oltre a ciò, la cinematografia, le serie TV e i video on demand rafforzano le relazioni e le affinità culturali tra Paesi e tra comunità differenti. Promuovono i linguaggi locali e avvicinano le persone».

Infatti, scoprire attraverso film e telefilm e documentari usi e abitudini nei territori, i paesaggi, l’eno-gastronomia, l’artigianato, «non soltanto genera il desiderio di visitare quei luoghi – scrivono gli studiosi –, ma anche produce una curiosità sempre maggiore di conoscere la cultura, le tradizioni e i costumi locali». Dunque, questo è il “valore” di Netflix e di altre piattaforme audio-visive sul web: «Promuovere l’aspetto umano del turismo e favorire l’inclusione e l’integrazione tra culture e comunità».

Un altro effetto positivo del “turismo sullo schermo” è il supporto all’Agenda 2030 dell’ONU per lo Sviluppo sostenibile, con i suoi 17 Obiettivi.

Su Netflix, dichiara il Vice Presidente Garfield, «le storie creano relazioni profonde tra persone e comunità e aprono nuove strade, prospettando scenari inattesi e mettendo a stretto contatto gli uni con gli altri».

Dalla collaborazione con UNWTO, saranno prodotti contenuti innovativi, a sostegno delle destinazioni di viaggio, in un contesto progettuale in cui «le industrie creative, i cambiamenti culturali, lo storytelling e il turismo sono strettamente correlati tra loro, possono trasformare il modo di percepirsi delle comunità le une con le altre e di connettersi».

Di: (eb)